L’italia che vorrei.

La mediocrità assurta a valore, la prevaricazione verbale ululata a canini esposti, la decadente pratica dell’ascolto irrisa come inutile, la comunicazione creata per attirare l’attenzione sulla forma e non sul contenuto come prostitute digitali in vetrina in una qualunque Amsterdam-social: questo siamo diventati.