Partiamo da un fatto straordinario che forse così non sembra: oggi a Torino la sindaca della città Chiara Appendino e il sindaco di Milano Beppe Sala hanno sottoscritto il Manifesto della comunicazione non ostile di Parole Ostili #stileComune
Tralasciando la distanza politica (lui di centrosinistra e lei del Movimento 5 Stelle) rimane un grandissimo gesto di presa di responsabilità e di esempio in un momento in cui le conversazioni online e offline soprattutto politiche hanno raggiunto vette di rancore e violenza mai viste prima.
Ma partiamo dall’inizio: Parole Ostili nasce dalla ispirazione di una grande donna, Rosy Russo. Lei ha avuto l’idea di provare ad arginare la deriva violenta e aggressiva che le conversazioni in rete stavano prendendo riuscendo in poco tempo ad aggregare persone, istituzioni, consenso.
Una rivoluzione cortese, giudicata spesso poco utile e anche irrisa ma che piano piano ha fatto ciò che serviva: ispirato tante persone a seguire una strada diversa.
Ispirazione.
Molti conoscono ParoleOstili per gli eventi e per le campagne digitali ma pochi conoscono anche l’enorme lavoro didattico dietro le quinte con le scuole, con le istituzioni, con le imprese. Un lavoro sotto traccia, quasi sempre fatto da volontari per il solo scopo di migliorare il contesto in cui comunichiamo e viviamo, anche nel digitale.
Per questo, oggi, mi sembra si sia arrivati a un punto di maturità importante, dove ParoleOstili diventa ispirazione e metodo per codificare un presente più civile e un futuro meno astioso e incerto.
Ogni giorno, ogni persona, ogni post o tweet è l’occasione giusta per provare a cambiare le cose, a migliorare il contesto in cui viviamo, per provare a dialogare senza prevaricare, per aggiungere alla conversazione se possiamo altrimenti anche stare in silenzio ad ascoltare, per essere attori consapevoli e non pupazzi in balia delle ondate di discussione sterile.
Ispirazione.
Questo è stato il Manifesto, queste sono state le persone che ho conosciuto in questo e per questo progetto. Ed ognuna di esse ha aggiunto valore alla mia esistenza, ha migliorato e fatto comprendere meglio questo meraviglioso mondo moderno che ogni giorno cambia e ogni giorno ha bisogno di essere capito, come un bambino che cresce. Solo che spesso i bambini siamo noi, inconsapevoli del potenziale che esiste in una moltitudine di persone collegate da uno strumento che purtroppo usiamo non per conoscere le persone ma per comunicargli che abbiamo ragione.
Per questo dico grazie a Rosy e al meraviglioso gruppo di persone che gravitano intorno a #ParoleOstili.
Perché grazie a loro ogni giorno guardo la rete con gli occhi di un bambino e ne vedo la parte più bella, più pulita, più sorridente e divertente nonostante ci sia anche tanta zavorra deprimente.
Stamane scrivevo questo.
Ecco, una persona alla volta, un pensiero alla volta, dando il buon esempio: esattamente come ParoleOstili.