Era il 2011 (dieci anni fa!) e scrivevo questo sul mio vecchio blog su tiscali.

Un giorno del 2031.

Devo uscire, stamattina. Ma prima faccio colazione, caffè e cornetto istantaneo, foto, condivisione. Non ne avevo voglia, ma se lo aspettano i miei lettori.

Metto i miei occhiali 3d e navigo uscendo nella realtà virtuale a fare shopping. Scelgo prodotti, li tocco con i guanti tattili, sento i profumi con l’app appena scaricata. Pago, mi sono già loggato. Mi verrà recapitato in posta pneumatica direttamente a casa.

Ho 8.000 followers che stanno guardando cosa sto facendo, prendono appunti, entrano nello stesso negozio e comprano quello che ho preso io: il negozio poi mi passerà la percentuale direttamente sul conto.

Mi fermo al ristorante, ordino il pranzo, lo troverà sul tavolo tra un’ora: dovrò però collegarmi in diretta per contratto.

Le news mi rimbalzano da ogni parte, gli RT della notizia del Presidente del Consiglio che si dimette perchè il suo account era protetto fa scalpore. La privacy, infatti, è stata abolita nel 2020, in tutto il mondo.

Il modulo per l’igiene personale è pronto, mi ci infilo ed esco pulito e libero.

Ho un appuntamento con Shara, ho messo l’app blu, per le grandi occasioni. Condivido la foto e 2000 persone mettono il like. Sono contento.

Lei è splendida nel suo avatar elegante: non perdiamo tempo e indossata l’attrezzatura  facciamo sesso in live chat con un picco di 1.000.000 di accessi. Pagati molto bene.

Sfinito dormo.

L’unica cosa che ancora non posso condividere in diretta sono i sogni, ma un apparecchio mi sveglierà al punto giusto per poterli trascrivere sul mio profilo.

Pronto per un altro giorno del 2031.

Da anni se ne parla e prima Second Life e recentemente anche esperimenti ludici come Fortnite hanno alzato l’asticella.

Oggi, nel 2021 Mark Zuckerberg ha spinto sul cambiamento in quello che ormai è definito Metaverso “(in inglese Metaverse) è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash (1992), libro di fantascienza cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.” (fonte wikipedia)

Il più importante e invasivo sistema di connessione di persone del mondo decide di rifarsi una verginità cambiando il nome a Facebook e diventando Meta.

Qui il keynote dove potete farvi un’idea di cosa significhi.

In un contesto dove siamo di fatto collegati ma ancora poco consapevoli delle potenzialità ma soprattutto delle funzionalità del digitale questo lo vedo come un salto quantico nelle abitudini di una umanità che ha difficoltà a conservare una password o cambiarsi l’avatar.

Certo, le risorse e l’ambizione del personaggio che per una volta sembra non cannibalizzare le risorse di altri ma prova a creare un qualcosa di unico (come lo era il primo facebook prima che diventasse un cassonetto dell’umanità) non mancano, più imponenti che quelle che investirebbe una nazione avanzata.

L’anno scorso ho partecipato da relatore a un evento completamente digitale (non immersivo) Spagna Virtuale che mi ha fatto ragionare su quanto in alcuni contesti può avere tanto senso il supporto digitale surrogato della presenza fisica.

Altre considerazioni interessanti le ha fatte Massimo Canducci nel suo ultimo libro “Vite Aumentate” dove soprattutto nell’ambito delle esperienze turistiche immagina un futuro aumentato da strumenti, intelligenze artificiali e realtà immersive quali il metaverso propone.

Ci sono tanti investimenti e in una conversazione con Giovanni Boccia Artieri di stamane su Facebook (o meta?) ponevo i miei dubbi sul tempismo e su quanto poi gli investitori possano “aspettare” che il sistema diventi economicamente sostenibile.

Certo è che la massa critica di utenti della creatura di Zuckerberg è talmente grande che solo questioni normative di antitrust o privacy potranno limitarla.

Nel frattempo godiamoci il momento di un altro passo verso una integrazione sempre più spinta del digitale e la relat in quel primo punto del Manifesto delle Parole non ostiliVirtuale è Reale” che mai come oggi assume un significato pieno.

E mentre META sarà probabilmente un mix tra Player One, Matrix, Second Life e Fortnite sono certo, certissimo che la svolta vera sarà quando entreranno nel metaverso player come Pornhub.

E allora il rischio sarà di diventare ciechi e accompagnati da un uomo che invece ci vede benissimo nel guidare la sua nazione digitale.

insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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