Tempi crudeli, questi che stanno privando questa terra di tanti pregiati alfieri di quell’universo stimolante, innovativo, dirompente e competente generato da 0 e 1 ed evoluto in strumenti di relazione mediata dal digitale.

Persone che lasciando un vuoto incredibile per la loro presenza come rockstar del web ci regalano una eredità di corpose opere d’arte sociali e digitali che continuano a essere ispirazione, modello e storia.

La perdita di questi riferimenti mi destabilizzano e mi fanno pensare a quanto nell’incedere caotico e disarticolato di questi tempi mi stia perdendo gli stimoli e soprattutto le relazioni con persone che potrebbero cambiare il corso della mia vita.

Perché la rete per me è sempre stato soprattutto questo, incontrare persone che scardinano sicurezze, che demoliscono le mie supponenze, che travolgono le mie indolenze portandomi su altri livelli, su alti livelli.

Questo è stato nel passato (sembra un secolo fa, non lo è come tempo passato ma forse invece lo è misurato sul tempo accelerato del digitale) e purtroppo lo è sempre meno nel presente, seppelliti dalla cenere di eruzioni di parole morte che ci fanno fossili di pensiero o peggio fantasmi di lurkaggio.

E così quelle menti e quelle straordinarie persone da vive finiscono ai margini, oscurate dal socialmediacirco dei balletti dei corpi nel disagio dei pensieri, avvilite dalla mediocrità della corrida delle opinioni, soffocate dal claudicante incedere delle banalizzazioni a squadre in gare di reazioni più che di relazioni.

Persone che hanno fatto la storia recente ma che rimarranno nelle nicchie dei fortunati che li hanno conosciuti, nei RIP occasionali dove ormai una rete ormai invecchiata si ritrova per contarsi e rinvangare i tempi epici che furono.

Mi sto facendo tante domande, ultimamente, forse per l’età, forse perché insegnando ai giovani mi chiedo quanto di questa conoscenza rimarrà stupidamente nascosta e inaccessibile perché non siamo in grado di farla emergere.

Mi chiedo anche quanto abbia senso quella forse inutile produzione digitale che ho costruito in questi anni, se la moltitudine di testo e relazioni intessute non finiranno come lacrime nella pioggia e anche quanto poco conosco io le tante persone speciali che per i motivi più vari sono rimaste ai margini della mia conoscenza.

E mi chiedo se non si possa fare qualcosa per invertire la rotta e riportare a nuova vita quella conoscenza, tutto quello scritto che tra blog, pubblicazioni, video e immagini sono stati prodotti dai tanti preziosi autori.

Persone speciali che fanno parte della storia e possono ancora dare una chiave di lettura di questo presente così complicato ma che loro hanno immaginato da anni e che forse potrebbero aiutarci a vivere con meno ansia.

E anche per dare valore a quel lavoro di chi purtroppo non c’è più e che meriterebbe più di un trafiletto e qualche post di ricordo.

Io non sono nessuno e ho imparato tanto da quelli bravi, seguendoli, ispirandomi, facendomi cazziare, leggendo e imparando: sarebbe meraviglioso che tutti potessero conoscere chi ha fatto la storia della rete moderna in maniera semplice, strutturata e open.

Non so come ma facciamolo, forse una mappa cronologica di chi e cosa è stato fatto negli anni, un qualcosa per permettere di leggere la rete in maniera strutturata e utile, senza farne una somma di ego ma un moltiplicatore di singolarità.

Sarebbe un progetto magnifico di conoscenza condivisa e magari una occasione per ravvivare quella rete solidale e collaborativa, quella con la luce negli occhi e l’emozione nel petto quando sentivi di partecipare alla storia, insieme a persone mai viste ma vicine d’anima.

Ritornare a essere persone che provano a cambiare il mondo, non solo a ricordare quanto fosse bello il passato.

Perché quelli bravi meritano di essere ricordati da vivi e questo dipende solo da noi.

[foto fonte https://www.flickr.com/photos/codiceinternet/2929995346/ ]

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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