Sono passati più di sei anni da quel tweet un po’ ingenuo che provava a immaginare qualcosa di nuovo e stimolante.

Ricordo perfettamente il perché: era luglio e Cagliari era invasa dalle Notti Colorate con le persone che uscivano per il semplice piacere di stare insieme per una passeggiata, una visita al museo, una cena o un gelato. Sui social sei anni fa era tutto molto diverso: c’era ingenuità e voglia di stare insieme, di innovare la comunicazione con curiosità prima dell’ondata del personal branding, delle profilazioni, dei politici e del clima avvelenato per qualunque discussione, anche le più banali.

Ci si divertiva, ci si conosceva, si costruivano relazioni e comunità, si cresceva insieme forse anche in maniera banale ma estremamente gratificante dal punto di vista umano.

Quel tweet venne raccolto (grazie a una amicizia comune, Katia Signorini) da una delle più grandi e innovative community della cultura in Italia che era (ed è) Invasioni Digitali. All’epoca non ci si conosceva (dopo quella sera Marianna Marcucci e Fabrizio Todisco sarebbero diventate presenze importanti anche per me) ma risposerò così:

Nel giro di una sola settimana mettemmo su un evento digitale che grazie alla partecipazioni di case editrici, musei, giornalisti, artisti, enti e soprattutto tantissime persone comuni con la passione della cultura e del turismo divenne un caso nazionale muovendo dei numeri davvero impressionanti anche per quei tempi (qui il resoconto dell’amica Isolaria Pacifico sul Corriere della Sera)

Sono passati più di sei anni e tanto è cambiato, soprattutto nella testa delle persone più che negli strumenti.

Oggi si guarda all’utilità dello stare in rete più che al piacere, ai vantaggi che la presenza può portare che alla crescita collettiva, allo sfruttare la rete come fosse solo un modello di business più che invece provare a creare e donare valore.

Però oggi è successa questa cosa, questa disgrazia di coronavirus che non si vede e che ci fa sentire tutti più fragili e indifesi, impauriti e con le nostre certezze minate nel profondo. Per la prima volta dalla guerra abbiamo un nemico anche se non lo vediamo, un nemico che non possiamo odiare ma ci terrorizza e che l’unica arma che possediamo è essere una comunità responsabile, solidale, unita.

In questo contesto di paura, con le persone chiuse in casa, unite dalla percezione che sia ora di essere responsabili e costruttivi, forse siamo a un punto nel quale la tecnologia la vediamo per quella che è: uno straordinario strumento per collegare le persone a accrescere il valore delle relazioni e dell’umanità.

Intravedendo lo spirito delle origini abbiamo deciso di riproporre la Notte Bianca Digitale, per provare a passare una serata in compagnia, con contenuti, creatività e anche per provare a cercare nuove forme di socialità digitale.

Perché continua a essere curioso che il mondo “virtuale” venga ancora percepito come limitato. Sempre più il digitale sarà il nostro habitat e noi dobbiamo solo rimanere esseri umani all’interno di esso, continuando a tessere relazioni in una rete di persone che non sembra tangibile perché di fili invisibili.

Esigenza che è talmente sentita che parallelamente stanno nascendo anche altre iniziative tra le quali una davvero importante come “l’Italia Chiamò” a cui subito abbiamo aderito perché unire le forze è sempre la soluzione migliore.

E con lo spirito di generosità e di comunità che li contraddistingue parteciperanno nel palinsesto di L’Italia Chiamò anche gli amici del progetto Parole Ostili, il più bello che la rete abbia partorito e a cui tengo moltissimo.

Quindi, dopo questo noiosissimo cappello introduttivo veniamo al dunque.


ISTRUZIONI

  • QUANDO: Notte Bianca Digitale si svolgerà Venerdì 13 marzo dalle ore 21 alle ore 24 (nel palinsesto di #litaliachiamò, anche se credo che si farà un po’ più tardi).
  • DOVE: su tutti i social che desiderate utilizzare. NotteBiancaTw nasce su twitter ma Facebook, Instagram, Tik Tok, YouTube o qualunque strumento digitale desideriate utilizzare è il benvenuto.
  • COME: La Notte Bianca nasce per promuovere la cultura e il turismo quindi tutto ciò che è cultura e merita di essere raccontato è perfetto. Il suggerimento è di privilegiare il racconto originale, magari collaborativo, sperimentale provando a cercare forme alternative di comunicazione mischiando strumenti, persone, argomenti.
  • CHI: Musei, Enti, artisti, scrittori, musicisti, chef, guide, attori, comici, presentatori, ballerini, pittori, critici, sportivi ma soprattutto le tante persone che hanno una passione e che hanno l’occasione per raccontarla. Non è una gara a chi fa la cosa più stravagante o tecnicamente perfetta, è l’occasione per far conoscere la cultura e la vostra passione a chi ancora non la conosce e stringere relazioni condividendo interessi comuni in forme che magari potrebbero diventare forme innovative di socialità condivisa.
  • HASHTAG: #NotteBiancaTW #LItaliaChiamò #iorestoacasa.

Quindi vi invito a pensare in quale forma partecipare, ognuno dalla sua casa, ognuno con la sua idea o anche solo come spettatore. Interagite, commentate, sorridete. Riscopriamo il piacere di stare insieme anche con leggerezza.

Proviamo a far capire che esiste un modo diverso di stare in rete al di là delle piccole e miserabili modalità di chi la usa solo per patetici ed egoistici interessi personali.

Siamo meglio di quello che ci hanno portato a essere in questi anni di clima avvelenato e opprimente.

Siamo noi a decidere cosa la rete debba essere.

Siamo noi, la rete.

Buona #NotteBiancaTW, gente <3.


Istruzioni di Invasioni Digitali

Istruzioni e racconto di Isolaria Pacifico per Gli Stati Generali

Istruzioni di L’Italia Chiamò

Il poster creato per #NotteBiancaTW da Claudia Maria Bertola

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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