Viviamo tempi complicati e anche un po’ incomprensibili, di un mondo che corre in direzioni che spesso non sono le nostre, spesso non sono neanche quelle che potendo sceglieremmo.
Un mondo nel quale non mi riconosco più da tempo, che abito con disagio e fastidio, che osservo ricercare con ansia e furba prevaricazione un unico scopo: monetizzare il tempo.
Sarà che inizio ad avere una certa età, sarà che da sempre il mio tempo e quello degli altri l’ho considerato il vero valore della mia vita, per questo e per parecchio altro trovo che la strada percorsa sia una strada stupida e pericolosa.
Quello che mi lascia perplesso è che percepiamo tutto questo come una colpa o un problema creato da altri senza minimamente pensare che siamo noi gli attori di questo disastro e solo noi possiamo invertire la tendenza.
Ogni giorno, con ogni azione ma soprattutto con ogni relazione, rendendo la vita degli altri migliore, aggiungendogli un po’ di valore o almeno facendo in modo di non toglierglielo, almeno nel non fargli perdere tempo.
Risorgere come umanità significa ridare centralità alle persone, al loro valore, al loro tempo.
Significa smettere di assecondare modalità egoriferite per avere elemosine di considerazione, briciole di pietà social da accattoni di interazioni.
Significa ridare centralità al lavoro delle persone, al merito, al non pretendere tutto, subito, qui e ora.
A rispettare anche i luoghi per rispettare anche i cittadini che ancora non sono nati.
Perché il mondo lo salviamo noi e la nostra intelligenza, senza sperare che quella artificiale lo faccia per noi ottimizzando le risorse come solo le macchine sanno fare.
Non siamo macchine, non siamo immortali: viviamo il nostro tempo con senso.
Viviamo il nostro tempo con gli altri e quando possiamo per gli altri.
Ma soprattutto viviamolo.
Buona Pasqua.