Ieri nella seconda serata di Sanremo ho avuto la sventura di incocciare nel nuovo spot turistico della Liguria con la testimonial Elisabetta Canalis.

Uno spot che inizia e finisce da un attico di una città statunitense (penso Los Angeles, dove Elisabetta vive) e che snocciola i ricordi della bellezza sarda legati alla Liguria.

Ecco, ho provato a capire e già quando uno prova a capire uno spot vuol dire che non funziona benissimo.

Prendere una testimonial innegabilmente sarda (nella nascita e nel suo orgoglioso modo di raccontare la vita) per raccontare una regione come la Liguria è quantomeno curioso.

Non riesco infatti a capirne il senso.

Ci sta che una regione scelga una testimonial che non sia nata in quella regione ma che in forza di un messaggio che vuole comunicare la ritenga adeguata e soprattutto funzionale.

Ma qui proprio non trovo il nesso. Non capisco a chi è rivolto. Non si coglie il cosa sta promuovendo ( a parte il nome), una operazione davvero incomprensibile.

Purtroppo ormai la promozione turistica delle regioni alterna la banalità dei filmati spettacolari dei droni alle imperscrutabili campagne come queste.

Una campagna normale (con un target, un messaggio, un linguaggio e nei media adeguati) è davvero una rarità.

Forse l’idea era quella di usare dei testimonial per raccontare la loro esperienza personale con questa Regione, con “LaMiaLiguria” come incipit di suggestione.

Forse.

Comunque nel dubbio io sono disponibile come testimonial per le Dolomiti. 🙂

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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