Scrivo dopo un anno passato con forti e giuste limitazioni della nostra libertà, con la vita quotidiana, sociale e lavorativa completamente stravolta da regole che hanno come priorità la tutela della salute dei cittadini e la limitazione del contagio di questo maledetto virus.

L’anno scorso dopo il primo lockdown eravamo un’isola abbastanza felice, con i contagi limitati e con gli accessi verificati e tracciati ma soprattutto con numeri davvero bassi.

Poi arrivò l’estate e l’ansia da riapertura ha preso la politica e gli imprenditori che con un sostanziale liberi tutti ha portato la Sardegna a tassi di contagio e un inevitabile lockdown che ha visto sacrificare le feste di fine anno fino a questi giorni.

Da tre settimane, grazie alla prudenza, alla mancanza di traffico passeggeri degno di nota e anche alle limitazioni agli spostamenti dalle altre regioni siamo zona bianca.

Ora, il governo Draghi, con una decisione quantomeno curiosa, mentre chiude di fatto quasi tutta l’Italia in un lockdown di zone rosse, arancio e arancio scuro (senza nessuna zona gialla) lasciando come unica regione la Sardegna zona bianca decide di permettere ai proprietari di seconde case di poterle raggiungere in Sardegna.

Forse sono io che non capisco ma mi chiedo come si possa, a una persona che è in zona rossa, arancio o arancio scuro che non può praticamente muoversi dalla propria abitazione o comune per limitare al massimo i contatti con altre persone, come si possa invece permettere di spostarsi di regione, anche se bianca.

Persone che potrebbero essere potenziali pericoli per il contagio e che oggettivamente con il sistema di controllo predisposto agli arrivi può entrare in contatto con altre persone senza grandi difficoltà, come già dimostrato in questi primi giorni di liberi tutti.

Mi chiedo cosa sia più importante e prioritario, in questo momento, senza volere entrare nel merito della libertà personale che oggettivamente è stata limitata per tutti.

Mi chiedo se magari c’entri la Pasqua imminente con le stesse condizioni del ferragosto passato, e sapete quanto io sia sensibile al comparto turistico.

Mi chiedo se davvero ha senso (in un momento nel quale il sistema di verifica degli ingressi non è impeccabile) lasciare al buon senso delle persone e al fato la possibilità o meno di mantenere i contagi sotto controllo.

Mi chiedo a questo punto, per la stessa logica, perché in un momento di chiusura delle regioni rosse, arancio e arancio scuro ci sia questa possibilità solo per i proprietari di seconde case e non anche per chi va in strutture turistiche protette probabilmente anche meglio.

Mi chiedo soprattutto perché non si poteva attendere un altro poco per mandare avanti la campagna vaccinale e far rientrare almeno in zona gialla l’Italia.

Mi chiedo anche perché la Regione Autonoma della Sardegna lo sia solo nei ricordi ormai sbiaditi della costituzione e non nel portare all’attenzione nazionale i dubbi di tanti.

Perché se dovessimo uscire dalla zona bianca per questa decisione quantomeno avventata non sarà per una casualità ma per una scelta politica consapevole che comporterà responsabilità sia per i danni economici di una regione già al collasso che anche e soprattutto per quelli umani, per quelle persone che mi auguro non dovranno pagare un tributo di vita che non apparirebbe tanto distante dall’omicidio preterintenzionale.

Sacrifici, pazienza, intelligenza.

Per non fare la solita figura degli imbecilli.

insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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