Lascio frastornato al tramonto l’Agnata, la tenuta di Fabrizio de Andrè e Dori Ghezzi. Il caldo, le emozioni, la musica, le persone, il luogo magico in mille note di una sinfonia di vita davvero potente.

Ma partiamo dall’inizio, da quel luogo incastonato tra i monti dove un artista folle e la sua compagna di vita decisero di far diventare casa. Un luogo difficile, lontano, complicato e ieri anche stranamente caldo. Un luogo che ti devi letteralmente sudare per goderne la bellezza dura e selvaggia, come un po’ le cose della vita.

Dori Ghezzi racconta di Faber, l’Agnata e Time in jazz.

Partiamo anche da Paolo Fresu e dal suo/nostro/vostro Time in Jazz, fole idea di 32 anni fa di fare un festival jazz in mezzo ai monti quando la Sardegna era conosciuta per la ciambella dorata della costa Smeralda e l’interno solo per altre tristi vicende.

Paolo Fresu racconta la sua creatura, Time in Jazz.

Ieri, seduti su quel prato, come in scampagnata tra amici, il miracolo di ascoltare Danilo Rea, Paolo Fresu, Dori Ghezzi e una cantante sarda della quale non ho colto il nome in un intreccio di poesia musicale e improvvisazione, di parole e silenzi, di persone attente.

Danilo Rea e Paolo Fresu.

Ero dietro perché amo vedere il pubblico, anche. Sotto un caldo feroce vedere le teste ondeggiare, i piedi adagiati sull’erba seguire il ritmo, bisbigli di parole a ornare liriche musicali perfette sul piano e la tromba è stato parte dello spettacolo.

Gli omaggi a De Andrè si srotolano mentre il sole cala dietro le querce, mentre la tromba siderale di Fresu aumenta la potenza delicata del piano di Rea, mentre le parole e gli aneddoti di Dori Ghezzi rendono dolce quel tributo per una persona che non c’è più ma della quale si sente la presenza, l’eredità, l’immortalità.

Ecco, sono andato via con la consapevolezza che la musica è questo, soprattutto.

Rendere la vita un film più bello e completo, rendere le persone più vicine, più attente, più sensibili, più umane.

E anche se ieri le parole di De Andrè erano suonate erano nella nostra testa, nella nostra anima, nella nostra esperienza.

E nel sorriso di quelli che andando via si guardavano complici di avere assistito a un qualcosa di indimenticabile.

(L’intero concerto in formato audio lo potete ascoltare su Spreaker)

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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