Stasera inizia #sanremo2019 che tutti ingenuamente pensano sia solo una comunissima gara canora. Poveri cari, ignari della detonante portata e influenza di ciò che rappresenta Sanremo e di quello che gli ruota intorno.

Sanremo infatti racchiude tutto ciò che rappresenta l’Italia ed è l’argomento di conversazione perfetto.

Le canzoni infatti sono solo un pretesto per un happening sociale dove poter comunicare, protestare, apprezzare, denigrare, emozionarsi e deprimersi come in nessun’altra occasione conviviale.

Ci sente parte di un qualcosa di comune, una nazione popolare che travalica qualunque confine politico, etico, sociale.

Un rito pagano intorno a un Dio che non sono le canzoni ma la vita che viene rappresentata in una sceneggiatura sempre prevedibile ma ogni volta sorprendente.

E in questa sceneggiatura l’importanza dei social diventa ogni anno sempre più rilevante per la risonanza che il second screen riesce a dargli.

Già nel 2012 la social tv muoveva i primi passi e quel Sanremo lo ricordo bene, il primo che seguii con grande interesse per le dinamiche di comunicazione sperimentate con grandi numeri e che Giovanni Boccia Artieri spiegò bene in questa analisi.

Dopo 7 anni si può tranquillamente dire che i social siano diventati centrali e condizionanti per divertimento e informazione, una sorta di umanità amplificata (più che aumentata) che aggiunge risonanza in funzione delle cerchie di contatti riunite intorno al caminetto hashtag.

Hashtag che ritornano sul palinsesto principale e creano altri palinsesti di conversazione, come questo piccolo momento di orgoglio twitter sul palco di Sanremo.


Vedremo come andrà quest’anno, sperando che anche la parte del racconto social dell’evento non diventi prevedibile tanto da far gemmare un racconto del racconto e diventare un racconto social nazional popolare frattale.

Immaginare un Sanremo raccontato su social e un meta Sanremo che racconta il Sanremo raccontato dai social, insomma.

O forse, in effetti, sto vaneggiando e sono solo canzonette.

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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