Snapchat è un social già parecchio utilizzato soprattutto dai giovani quindi (ehm..) è arrivato il momento di capirne un po’ di più.

L’iscrizione è davvero semplice, in pochi minuti si è dentro scaricando l’app e installandola (collegata al numero di cellulare).

La logica è semplice: si scattano foto o video che possono essere spediti ai contatti (facili da cercare via rubrica telefonica, nome o tramite il codice del simbolo) o possono essere pubblicati nella propria “storia” visibile per 24 ore per tutti i contatti, solo per gli amici o solo per un gruppo di essi.

Le foto e filmati spediti ai propri contatti sono visibili per pochi secondi ( da 1 a 10) e per due volte: dopo non saranno più disponibili ( a parte le storie visibili per 24 ore).

Le foto (e in parte anche i video) possono essere arricchita con un testo, dei disegni a mano libera e delle emoji. Gli autoscatti possono essere modificati con dei filtri dinamici che rilevano il volto e propongono delle animazioni.

È un social davvero semplice, creato apposta per ragazzi e per chi ama un livello di comunicazione visuale e smart senza grandi costruzioni preconfezionate.

Interessante la chiave dell’esclusività del messaggio che si autodistrugge: poter proporre dei contenuti a un ristretto gruppo di persone può essere utile per anteprime o racconti appunto esclusivi (lo vedrai solo tu e nessun altro al di fuori). La possibilità di fare screenshot ovviamente esiste ma è segnalata nella chat. (Avviso: non è un deterrente sufficiente: esiste sempre la possibilità di fare una foto da un altro terminale, eh.)

Utile anche creare racconti di immagini e video con montaggio quasi da videoclip anni ’80. Semplice ma efficace per proporre ad esempio ricette, luoghi, piccole presentazioni di prodotti.

In linea di massima un social molto diverso ma da tenere d’occhio soprattutto per il target. Giovani e giovanissimi che amano scambiarsi contenuti “senza futuro”, messaggi usa e getta che creano però rete sociale.

In un mondo sempre più catalogato e registrato sorprende un social che non vuole tenere memoria ma vive il presente non per ottusa miopia ma per scelta comunicativa.

Difficile avere conversazioni complesse o approfondimenti. Si coglie l’attimo, si discute il presente, si accantona il passato che diventa esperienza e ricordo senza appoggio mnemonico digitale.

È un social network che non è detto non diventi il primo tra i modelli di una comunicazione social dove non c’è spazio per la sedimentazione e la riflessione (che potrebbero trovare spazi di approfondimento meno caotici e distraenti) ma solo per la comunicazione pura di contatto e di messaggio.

Non è un modo superficiale di comunicare.

È solo un modo diverso che sicuramente non è da sottovalutare.

(una guida sintetica e veloce la trovate qui )

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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