“A Marina Piccola ieri sera echeggiava una parola: Sardolicesimo. Un vocabolo nato su Twitter e coniato da uno degli opinion leader dei social network, quell’Insopportabile che nasconde la sua identità dietro un occhio blu. Che cosa è il Sardolicesimo e perché la sua eco ieri è arrivata alla spiaggia del Poetto? Il Sardolicesimo racchiude precetti, modi e modalità del sentirsi non abitanti ma organi di questa Isola. E se per gioco il vocabolo descrive anche alcuni nostri aspetti folkloristici e sconfina nell’autoironia (con tanti di hashtag #sardolicesimo), indica un buon agire, un buon essere nei confronti della terra che ci è stata data in dono dalla buona e cattiva sorte, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte (e nonostante l’emigrazione) non ci separi. Ecco quello che è successo ieri con i volontari al lavoro per ripulire la spiaggia da chi la sporca nonostante i cestini sull’arenile, nonostante i cassonetti sul lungomare, è Sardolicesimo. Piccolo ma fortissimo esmpio da replicare ovunque come argine pratico e morale alla barbarie.”

Francesco Abate

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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