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Ci sono giornate che nascono storte, quelle in cui apprendi notizie che sono come sabbia in mezzo ai denti. Scoprire che in una Sardegna devastata dalla crisi economica ma soprattutto annientata dal punto di vista delle idee di sviluppo, l’unica risorsa che abbiamo venga usata, quando va bene, solo per fini elettorali, propagandistici o più grettamente per biechi favoritismi economici.

Parlo ovviamente del Turismo, intimamente collegato ad Ambiente e Cultura. 

Ecco, con questa premessa, dopo aver fatto il mio solito giro mattutino ad osservare le tristi e perlopiù inutili proposte di marketing istituzionale ho deciso di fare un esperimento sociale.

Ho pensato di coinvolgere le persone che mi seguono intorno a un tag (#permelaSardegna) di racconto personale, dove potersi esprimere in cosa rappresenta per loro la nostra isola.

Ne è scaturito uno spaccato interessante di racconti eterogenei, emozionanti, crudi e di protesta, poesie, ovvietà (tra le quali anche le mie).

Nel giro di una giornata migliaia di commenti si sono avvicendati nella timeline dipingendola di colori, sapori, sensazioni, parole, amarezza e gioia.

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Ecco, è bastato poco, una piccola miccia, un incipit modesto per scatenare un happening intorno a una destinazione.

Ovviamente in tutto ciò chi si è subito messo in gioco sono stati oltre agli amanti dell’isola solo operatori economici privati.

Devastante la totale assenza dei soggetti di marketing istituzionale che dimostrano di non monitorare neanche l’andamento realtime della richiesta di Sardegna.

Fare marketing territoriale non è trasferire le brochure patinate dalla fiere turistiche al web.

E’ cavalcare il web, andare incontro a quelli che neanche immaginano cosa si nasconda dietro quella immagine stereotipata di un’isola che per certi versi ( e per fortuna) non esiste più.

Per questo, sempre più convinto.

#cambiamolaSardegna

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insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

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0 Comments

  1. Dimmi e dimenticherò,
    mostrami e forse ricorderò,
    coinvolgimi e comprenderò.
    Così affermava Confucio, così è la comunicazione nel web (e non solo).
    Interattività, bi-direzionalità, caratteristiche intrinseche del web spesso vengono dimenticate, tralasciate – o sono sconosciute – per abdicare alla più facile replicabilità dei sistemi tradizionali (ma nella comunicazione niente è tradizione).
    Le idee geniali sono sempre semplici, ma essere semplici e fare cose semplici, è l’agire più complesso.

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