Due nazioni, due livelli paralleli, come i ripiani del frigo.

Una nazione reale, di gente frustrata, affogata da bollette e da assenza di prospettiva, 

che fa fatica a guardare i propri figli senza provare un gran magone.

Che spesso è chiusa in città formicaio e passa metà della giornata a spostarsi da casa al lavoro,

quando ce l’ha. La casa, il lavoro.

Che lo svago che si può permettere è al massimo una gita sui monti o al mare,

con frittate e uova sode portate da casa.

Che si addormenta la notte rassegnata a svegliarsi l’indomani, se gli va bene.

Poi c’è la nazione digitale, quella che ci crede, al potere della democrazia.

Che si sveglia la mattina credendo di poter cambiare il mondo con uno schiocco di touchscreen,

che scrive la sua indignazione, moderno radicale col banchetto digitale,

che pretende risposte dai politici, dai giornalisti, da chi conta.

Che vede un futuro pieno di parole inglesi,

che sogna un sogno americano senza sapere l’inglese.

Che si addormenta la notte speranzosa che la rivoluzione arrivi l’indomani.

Due nazioni con desideri diversi, una sfamarsi, l’altra la rivoluzione digitale e non solo quella.

Chi decide, nel mondo, lo fa sempre più sul digitale: banche, politici, decisioni, opinioni.

E chi decide, al mondo, forse ha sottovalutato la svolta che sta dando la nuova era digitale. 

La nicchia digitale diventerà sempre più ampia, grazie all’evangelizzazione di nuovi sacerdoti 2.0, con la tavoletta della legge e la comunione degli account.

Si parlerà una nuova lingua social, e le decisioni non potranno prescindere dalla nuova cittadinanza attiva e interconnessa.

Questo, ovviamente in futuro.

Nel frattempo i ripiani del frigo sono vuoti.

 

insopportabile

Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.

Similar Posts
Latest Posts from insopportabile

Rispondi